FILOSOFIA E TEOLOGIA
Sito ufficiale dell'Associazione Italiana per gli Studi di Filosofia e Teologia (AISFET)
 
Autore   Virgilio CESARONE,
Titolo   L’uomo, la città e il suo progetto/ The man, the city and its project
Pagine   239-252
Abstract  

Il contributo intende rispondere alla domanda sul progetto di senso che la città incarna: è ancora possibile, nell’età della crisi dei grandi racconti, pensare che la città sia capace di convogliare in sé i milioni di volti dei suoi abitanti? La risposta si sviluppa in diverse tappe. Nella prima si cerca con Heidegger di far emergere quale sia il propriumdell’abitare, a partire dal carattere estatico dell’esserci, mostrando però l’eccessivo aspetto bucolico offerto dalla comprensione heideggeriana del soggiorno umano sulla terra, che non tiene conto dell’elemento cittadino dell’abitare. è con Ritter invece che si è cercato di comprendere la città a partire dalla realizzazione della natura umana, e quindi dal suo progetto come conciliazione continua rispetto alle scissioni del progresso storico. Ma colui che ha visto nella città l’intreccio di storie personali con la continua storia umana, in costante cammino verso il giusto, è Ricœur, il quale, superando decostruzionistiche rinunce a donazioni di senso, ritiene la città una fucina continua, in cui il senso del vivere insieme, anche nell’anonimato della città, prende costantemente forma.

The paper aims to answer the question concerning the sense of the project embodied in the idea of city: is it still possible, in the age of the crisis of great narratives, to think of the city as something that could convey in itself the million faces of its inhabitants? The answer takes placein several steps. First, the meaning of living in Heidegger's thought is taken into consideration, starting from the ecstatic character of the human being.TheHeideggerian interpretation appears too much bucolic, because it doesn't consider the aspects of the citizen life in the human sojourn on earth. Ritter has sought to understand the city from the realisation of the human nature, and then from its project that represents a continue reconciliation of the ruptures caused by historical progress. But it is only Ricœur who has seen the city as the intertwining of personal stories within the uninterrupted, justice oriented human history; he has overcome deconstructionist renounces to the donation of sense, and has considered the city as a continuous breeding ground, where sense of living together, even in the anonymity, takes shape constantly.

     
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