Fascicolo XXXV (2021), 2, Sull'ingiustizia / Abstract

LUCIANO EUSEBI

Ingiustizia e riparazione

Il lavoro mira a evidenziare come la risposta all’ingiustizia non possa essere costruita attraverso modalità di ritorsione del male, fondate sul presupposto di un’identificazione dell’altro come realtà negativa da neutralizzare, sconfiggere o eliminare. Modalità, queste, che sono state alla base, per millenni, dei concetti di pena e di guerra. Di qui la parte propositiva del contributo, volta a ridefinire la risposta verso le realtà negative in termini di fedeltà al bene dinnanzi al male e di impegno speso, senza intenti di sopraffazione, per tornare a rendere giusti, nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, rapporti che non lo siano stati: posto che il male non è suscettibile di essere revocato e che, rispetto ad esso, si può solo “ricostruire”. Ne risulta conclusivamente segnalata l’esigenza di superare le dinamiche conflittuali che, purtroppo, vengono tuttora ritenute inevitabili nei rapporti tra gli Stati e tra altre aggregazioni umane: onde creare la consapevolezza dell’urgenza di far crescere tra i popoli l’aspirazione, secondo la strada interreligiosa promossa sul tema da papa Francesco, verso una “fratellanza universale”.

Parole chiave: giustizia e ingiustizia – superamento di visioni retributive della giustizia – modalità della risposta al male – rifondazione della giustizia e fratellanza universale

Injustice and Restoration

The paper aims to highlight that the responseto injustice cannot be built through ways of retaliation to evil, based on the assumption of an identification of the other as a negative reality to neutralize, defeat or eliminate: paradigms that have been the basis, for millennia, of punishment and war concepts. Hence, the propositive part of the article seeks to redefine the response to negative realities as loyalty to good in front of evil and as commitment spent, without intentions of overwhelming, to make fair, towards all involved subjects, relationships that have not been so: since evil is not capable to be revoked and, with respect to it, only “rebuilding” is possible. To conclude, the need to overcome conflictual dynamics, regrettably still considered unavoidable in relations between States and between other human aggregations, is pointed out: in order to create awareness of the urgency of making grow among peoples – according to the interreligious path promoted, on the theme, by Pope Francis – the aspiration towards a “universal brotherhood”.

Keywords: justice and injustice; overcoming of retributive visions of justice; ways to response to evil; rebuilding of justice and universal brotherhood