Fascicolo XXXIV (2020), 3, Ascolto e conversione. Chiamati da chi? / Abstract

GIUSEPPE LIMONE

Sulla conversione

In questo saggio l’evento della conversione, considerato nella sua fondamentale interiorità, è esplorato in termini fenomenologico-strutturali. Le strutture di base individuate sono la «paura», la «colpa» e l’«abbandono». Si tratta di strutture fenomenologiche da esplorare nella loro multi-valenza e cangianza. Ciò apre la strada a una distinzione tra «significati» e «significabili», non confondibili tra loro, in quanto i «significabili» sono confusi nell’intero magma della vita ancor prima di ogni possibile e culturalmente relativa distinzione. Il saggio sottolinea, d’altra parte, come la struttura della conversione non vada confusa con la qualità della risposta che a questa conversione si dà. La conversione viene esemplificata con alcune figure topiche della letteratura, della storia e delle Scritture: fra queste, la conversione dell’Innominato di Alessandro Manzoni, la conversione di Saulo negli Atti degli Apostoli e l’episodio della barca in tempesta nei tre scrittori sinottici del Vangelo. Anche quella del terrorista può essere considerata «conversione»? Davanti a questa domanda, il saggio introduce una distinzione fra «particolare», «universale» e «universalitario». Lungo questo itinerario si arriva, attraverso l’evento della crocifissione di Gesù, a una inedita figurazione della conversione, in cui si pone – nella relazione Dio-uomo – la questione del rapporto fra la creazione e la libertà. Anche Dio si converte? Anche il filosofo e il teologo, davanti a tale questione, sono in una barca in tempesta?

Parole chiave: Conversione, paura, colpa, abbandono, speranza, Dio, libertà

On conversion

This essay explores in phenomenological-structural terms the event of conversion, considered in its fundamental interiority. The basic structures are «fear», «guilt» and «dereliction». It’s about exploring these phenomenological structures in their poly-valence and changing. This opens the way to a distinction between «meanings» and «meaningables», which are not likely to be confused, because the meaningables are mixed in the whole magma of life even before any possibile and culturally relative distinction. On the other hand, this essay stresses how the structure of conversion should not be confused with the quality of the response to it. The conversion is exemplified with some topical figures of literature, history and the scriptures: among them the conversion of the Unnamed by Alessandro Manzoni, the conversion of Saulo in the Acts of the Apostles and the episode of the boat in storm in the synoptic grospels. Can that of the terrorist be called «conversion»? Faced with such question, the essay introduces a distinction between «particular», «universal» and «universalitarian». Along this itinerary, through the event of the crucifixion of Jesus, we arrive at a new figuration of conversion, in which the question of the relation between creation and freedom – in the God-man relationship – is placed. Even God gets converted? Even philosopher and theologian – in front of this question - are on a boat in storm?

Keywords: Conversion, fear, guilt, dereliction, hope, Good, freedom