FILOSOFIA E TEOLOGIA
Sito ufficiale dell'Associazione Italiana per gli Studi di Filosofia e Teologia (AISFET)
 
Autore  

Gabriele PIANA

Titolo  
Il soggetto corporeo tra autoaffezione e eteroaffezione
Pagine  
63-75
Abstract  

Nell’articolo si denuncia il nichilismo di gran parte del discorso filosofico contemporaneo sul corpo, il quale ignora o fraintende il fenomeno dell’autoaffezione corporea. In particolare ci si sofferma sull’esempio husserliano delle due mani che si toccano, confrontandosi con le riflessioni di Sartre, Merleau-Ponty, Derrida, Nancy, Henry, Marion. Da un lato, cercando di rivalutare la nozione merlopontiana di carne ma facendo anche proprie alcune riflessioni di Henry e Marion, si sostiene che l’autoaffezione rende possibile l’eteroaffezione che la rende possibile. Dall’altro, si sostiene la portata etica del fenomeno dell’autoeteroaffezione, criticando le concezioni cosalistiche od oggettivanti della corporeità (la mano toccata non è una cosa e ogni mano è contemporaneamente toccante e toccata).

This article denounces the nihilism of a much of contemporary philosophical discourse on the body, which ignores or misunderstands the phenomenon of corporeal self-affection. In particular it dwells on Husserl’s example of the touching hands. On the one hand, trying to revalue Merleau-Ponty’s notion of flesh but adopting some reflections of Henry and Marion, the paper maintains that self-affection makes possible the hetero-affection which has rendered it possible; on the other hand, it upholds the ethical range of the self-hetero-affection phenomenon, criticizing the objectivating conceptions of corporeity (the touched hand is not a thing and each hand is at the same time touching and touched).

     
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