C’č una «mistica» nell’ «adorazione» che Jean-Luc
Nancy rilancia all’interno della sua decostruzione del cristianesimo?
Guidata da questa domanda, l’autrice rintraccia il filo che lega
decostruzione e via mystica in alcuni testi di Jacques Derrida, fino ad
arrivare alla formalizzazione di un’insopprimibile ingerenza mistica
all’interno della fenomenologia da parte di Jean-Luc Marion.
All’interno di un tale sfondo, la vocazione mistica de «L’adorazione»
di Nancy appare riassumersi nell’eccedenza di senso di cui ogni ente č
portatore nella misura in cui viene lasciato apparire nella sua
irriducibile distinzione.
Can we say that there is a «mystic» in the
«adoration» revamped by Jean-Luc Nancy in his deconstruction of
Christianity? Following this question the author traces a connection
between deconstruction and mystics in some texts by Jacques Derrida to
arrive to the formalization of an irrepressible mystical meddling into
phenomenology by Jean-Luc Marion. From this point of view Nancy’s
mystical vocation of «L’adoration» can be summarized by the excess of
meaning proper of every being insomuch as it is allowed to appear in
its irrepressible distinction.
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